Dalla neve ai “Debris Covered Glaciers”: il ghiacciaio Baltoro

Il ghiacciaio del Baltoro è uno dei ghiacciai vallivi più estesi della Terra che, con i suoi quasi 60 km di lunghezza, si pone nella classifica mondiale in quinta posizione per lunghezza. La superficie di questo ghiacciaio è quasi interamente coperta da detrito, viene infatti classificato come debris covered glacier. Da dove si origina tutto questo detrito?

L’azione del gelo-disgelo e della gravità contribuiscono alla degradazione delle rocce, le quali vengono trasportate ed inglobate dal ghiacciaio; il trasporto si verifica durante l’intero tragitto del ghiacciaio mentre la cattura del detrito all’interno della massa.

si verifica prevalentemente in prossimità dei crepacci e nella parte sommitale del ghiacciaio (bacino di accumulo, ovvero area dove le precipitazioni nevose hanno modo di accumularsi di anno in anno dando origine al ghiaccio) dove i nuovi strati di glacio-nevato ricoprono gli strati più vecchi e i detriti presenti. Successivamente, grazie all’azione della gravità legata al peso degli strati di ghiaccio e alla pendenza del rilievo, il ghiaccio si sposterà verso valle.

Spostandoci verso valle raggiungeremo una certa quota (definita dalla linea di equilibrio del ghiacciaio, ovvero quella linea immaginaria che separa il bacino di accumulo del ghiacciaio da quello di ablazione) oltre la quale il ghiacciaio sopravvive solo grazie alla spinta da tergo; infatti, oltre tale linea immaginaria, gli accumuli di neve invernale non riescono a superare la stagione estiva e pertanto la sopravvivenza del ghiacciaio oltre tale quota è legata solo al suo flusso. Dunque, maggiori saranno gli accumuli nella parte sommitale, maggiore sarà il flusso di ghiaccio, maggiore sarà la distanza coperta dal ghiacciaio (fase di avanzata e/o ritiro).

La superficie a valle della linea di equilibrio è definita bacino di ablazione, ovvero è l’area in cui il ghiacciaio subisce perdite di massa. Da questo punto in poi, il ghiacciaio comincia a depositare i suoi detriti sotto forma di morene; continuando ancora con i processi di ablazione e spostandosi verso valle, la perdita di massa farà sì che la maggior parte dei detriti inglobati precedentemente giungano in superficie (si pensi ai vari strati di neve-ghiaccio che sovrapponendosi, nella zona di accumulo, avevano inglobato i detriti e che ora vengono asportati per fusione) ricoprendo quasi interamente il ghiacciaio, dando così vita ad un debris covered glacier.

Gallery

3 commenti su “Dalla neve ai “Debris Covered Glaciers”: il ghiacciaio Baltoro

  1. Che grandi che siete!!! veramente interssante capire come si formano ed evolvono nel tempo queste enormi masse di ghiaccio (e non solo) e vedere le immagini da vicino e lontano, con voi cosi piccolini su di esso, da vermante l’idea della maestosita’ di questo ghiacciaio. Continuate cosi, complimenti!

  2. Concordo anch’io!!

    Grazie a Pinuccio D’Aquila e a Fabiano Ventura:
    articolo e foto davvero complementari
    nel riuscire a coinvolgerci!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi