Un recente studio dell’UNESCO, condotto in collaborazione con l’International Union for Conservation of Nature (IUCN), ha evidenziato come dal 2000 il ritiro dei 50 ghiacciai, che fanno parte del Patrimonio Mondiale, abbia iniziato ad accelerare a causa delle emissioni di CO2, che aumentano le temperature. Attualmente i ghiacciai stanno perdendo 58 miliardi di tonnellate di ghiaccio all’anno, che equivalgono all’uso annuale di acqua di Francia e Spagna insieme, e sono responsabili di circa il 5% dell’aumento globale di livello del mare.
Le conclusioni dello studio riportano che un terzo dei ghiacciai presenti nei 50 siti del Patrimonio Mondiale è destinato irrimediabilmente a scomparire entro il 2050 ma, specifica, che è ancora possibile salvare i rimanenti due terzi contenendo l’aumento delle temperature entro 1,5°C in rapporto al periodo preindustriale.
La Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco ha voluto annunciare i risultati del nuovo report utilizzando le immagini realizzate dal progetto “Sulle tracce dei ghiacciai”, pubblicando sul proprio sito un’immagine di confronto del ghiacciaio Upsala, realizzata durante la spedizione “Sulle tracce dei ghiacciai – Ande 2016”.
In oltre 13 anni di spedizioni, il progetto ha monitorato e documentato diversi siti UNESCO tra i quali il ghiacciaio della Marmolada nelle Dolomiti in Italia, il ghiacciaio Aletsch in Svizzera, il villaggio di Ushguli nella regione della Svanezia in Georgia, il Glacier Bay National Park in Alaska ed il Parque Nacional Los Glaciares in Argentina.
Al seguente link la pagina dedicata all’articolo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco.
A questo link il report completo in inglese.