Lo Stato dei ghiacciai himalayani su Geologicamente

Lo Stato dei ghiacciai himalayani” è il titolo dell’articolo appena pubblicato sul primo numero di Geologicamente, la nuova rivista della Società Geologica Italiana e che riporta alcuni risultati scientifici della spedizione “Sulle tracce dei ghiacciai – Himalaya 2018”.

Firmato da Andrea Bollati, Fabiano Ventura, Claudio Smiraglia, Guglielmina Diolaiuti, Davide Fugazza e Roberto Sergio Azzoni e con i confronti fotografici realizzati da Fabiano Ventura, l’articolo fa il punto sullo stato dei ghiacciai himalayani evidenziando un’indiscutibile fase di regresso dei ghiacciai nelle aree considerate (aree glaciali dell’Himalaya centrale in Nepal (zona del Kangchenjunga) e della zona dell’Everest e del Cho Oyu, in Cina).
In ogni area glaciale esaminata – si legge nell’articolo – si osserva l’aumento del numero dei laghi sopraglaciali con la formazione di laghi di grandi dimensioni che hanno favorito intensi processi di retroazione (con accelerazione del ritiro), nonché il regresso delle fronti ancora attive alimentate dal flusso glaciale.
Le osservazioni sul terreno mostrano, per i tre ghiacciai, delle riduzioni di lunghezza, anche chilometriche, e di spessore (sino a centinaia di metri) rispetto al massimo della Piccola Età Glaciale.
Considerando un periodo di circa un trentennio (1989-1991; 2000; 2017), dall’analisi delle immagini satellitari emerge una limitata riduzione areale simile per le tre aree considerate (fra il 3 e il 4%) e una lieve accelerazione della riduzione areale fra i due periodi considerati. Il regresso glaciale in queste regioni  può essere attribuito a un incremento delle temperature medie annue, a una riduzione delle precipitazioni durante il monsone e a una diminuzione delle precipitazioni nevose in Himalaya nord-occidentale”.

A questo link è possibile scaricare il pdf del numero di Geologicamente

 

Un commento su “Lo Stato dei ghiacciai himalayani su Geologicamente

  1. Ho letto l’articolo. Molto interessante.
    Fra l’altro Garwood, il geologo che aveva accompagnato Freshfield nel giro intorno al Kanchenjunga, oltre a numerose osservazioni geologiche (che si rivelano corrette con le conoscenze attuali) aveva fatto anche interessanti considerazioni sulla glaciologia. Aveva, per esempio, constatato che i ghiacciai avevano avuto in passato un’estensione maggiore (piccola glaciazione).

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