La spedizione “Alpi 2020” è stata suddivisa in 3 tappe principali: le prime due sul versante italiano per due estati consecutive, nel 2019 e 2020, la terza sui versanti esteri francesi, svizzeri e austriaci nel 2021.
Nell’estate del 2019 il gruppo ha iniziato a esplorare le Alpi dedicandosi a tutta la zona occidentale: i ghiacciai del Monte Bianco, del Monte Rosa e del Bernina. L’estate dell’anno successivo, 2020, la spedizione ha percorso tutto l’arco alpino da ovest a est, partendo di nuovo dalla Valle d’Aosta, arrivando fino al Friuli Venezia Giulia, per concludere, a fine spedizione, sul Gran Sasso per fotografare il ghiacciaio più a sud d’Europa, il Calderone. Monte Bianco, Gran Paradiso, Monte Rosa, Bernina, Ortles-Cevedale, Adamello, Dolomiti, Alpi Giulie e Gran Sasso. Questi i gruppi montuosi esplorati, fotografati e monitorati.
L’obiettivo principale è stato quello di realizzare il più consistente archivio di confronti fotografici sulle Alpi e di raccogliere dati scientifici sulla condizione dei ghiacciai alpini.
Un obiettivo portato a termine con successo, considerato il grande numero (211) di confronti fotografici effettuati preceduto da oltre tre anni di ricerca iconografica su oltre 70 archivi fotografici in più di 150 fondi tra musei, fondazioni, società geografiche, biblioteche nazionali e civiche di tutta Europa, nonché l’autorevolezza scientifica degli istituti di ricerca coinvolti:
L’ESP (Dipartimento di Scienze e politiche ambientali) dell’Università Statale di Milano, Il DIATI (Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture) del Politecnico di Torino, Il SGL (Servizio Glaciologico Lombardo), Il CGI (Comitato Glaciologico Italiano), l’Université Savoie Mont Blanc, l’Accademia Bavarese delle Scienze di Monaco, il World Glacier Monitoring Service (WGMS).
I ricercatori sono stati presenti sul campo insieme al team delle spedizioni svolgendo le loro attività di ricerca con metodologie di volta in volta diverse.
Con quest’ultima spedizione si è conclusa la fase sul campo dell’intero progetto durata 12 anni che, oltre a coniugare fotografia, ricerca scientifica e divulgazione, ha dato vita al più grande archivio mondiale di confronti fotografici sui principali ghiacciai montani del Pianeta, consentendo di monitorare le variazioni delle masse glaciali negli ultimi 170 anni grazie al ritrovamento di fotografie anche precedenti al 1850.
“In questi 12 anni di spedizioni sui ghiacciai di tutto il mondo” – ha detto Fabiano Ventura – “ho osservato con i miei occhi i danni che l’umanità ha inferto al Pianeta Terra. Ormai c’è poco da parlare ma c’è molto da fare: smetterla con il sovra sfruttamento predatorio delle risorse naturali, riconvertire le produzioni da impattanti a sostenibili, progettare una redistribuzione equa delle ricchezze naturali tra tutti i popoli. Insomma capire una volta per tutte che non possiamo vivere sani e felici in un mondo malato. Se la politica non agisce in questa direzione, siamo noi cittadini che dobbiamo chiederlo con determinazione agendo anche noi con azioni quotidiane. Ma per fare ciò dobbiamo essere coscienti della gravità della situazione. Questa mostra vuole essere uno strumento in più per una maggiore consapevolezza di tutti”.
Itinerario della spedizione Alpi 2021
Itinerario della spedizione Alpi 2020